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Parco nazionale di Altyn Emel, Kazakhstan. Aktau e le Singing dunes

Parco nazionale di Altyn Emel, Kazakhstan. Aktau e le Singing dunes. Parte orientale del Parco

 

Aktau. pendii rossi
Aktau. pendii rossi

Uno dei luoghi più straordinari del Kazakhstan Sud-Orientale è il parco nazionale di Altyn Emel (“colline d’oro”), in cui è possibile ammirare incredibili panorami lunari o desertici, nel cuore della steppa, certi d’incontri con la fauna locale. Situato a circa 260 km a Nord-Est di Almaty, sulla strada per il lago Kapchagay, il parco si estende per circa 4595 kmq includendo zone desertiche, montagnose, steppa e foreste. Non tutto il parco è visitabile, anzi, il personale è molto severo al riguardo: i turisti sono pregati di rimanere solo sulle rotte principali, senza deviazioni, per la loro stessa sicurezza. Sono infatti frequenti gli incontri con serpenti velenosi, scorpioni e, soprattutto, zecche.

Le Singing dunes

panorama dall'alto delle Singing dunes.
Panorama dall’alto delle Singing dunes.

Dal villaggio di Basshi, dove è situato il centro delle guardie forestali, è possibile entrare nel parco attraverso due rotte: una per le “Singing dunes” , l’altra per il complesso roccioso di Aktau. Se arrivate nel pomeriggio, vi consiglio di procedere per le “Singing dunes”. Attraverso una pianura ricoperta di bassi arbusti in cui incontrerete facilmente esemplari dell’asino selvatico del Turkmenistan e della gazzella gozzuta, raggiungerete il sito dove si erge una gigantesca duna lunga circa 3 km che si è preservata nel corso dei secoli nonostante i forti venti che spazzano la steppa. Proprio il vento che smuove i minuscoli granelli di sabbia causando il loro strofinamento, provocherebbe i fischi sonori paragonati al suono dell’organo, da cui deriva il nome “Singing dunes” (dune cantanti).

È possibile salire sull’altura, se avete abbastanza fiato (circa 120 m.); dove potete ammirare la vista della valle tra i bassi rilievi rocciosi circostanti e lanciarvi poi in una tumultuosa discesa. Sulla via del ritorno, a sinistra, si trova un sito archeologico, dove sono conservati tre monolitici di pietra alti circa 1,50 m. Fate attenzione alle zecche, qui numerosissime! Se non volete pernottare al villaggio e siete provvisti di tenda, potete accamparvi presso l’abitazione dei ranger lungo il sentiero, poco distante dal sito, dove c’è acqua corrente. Resta vietato fermarsi all’interno del parco, per i pericoli elencati sopra. Non è necessario il 4×4 per giungere alle “Singing dunes”; la strada è sterrata, ma piatta.

Katutau e Aktau

La formazione rocciosa di Katutau
La formazione rocciosa di Katutau

Il 4×4 è invece necessario per la seconda rotta verso Aktau a causa dei forti dislivelli del sentiero. Lungo la via, potete fermarvi nel campo dei ranger chiamato Kosbastau per ammirare l’antico salice Iva, piegato dal peso dei suoi 700 anni.  A circa 40 km dal villaggio si trovano i canyon di Katutau, dove sedimenti grigi e marroni sono disseminati nel territorio coperto da fini arbusti sotto i quali si riparano lepri selvatiche. Al centro di una delle valli, si trova un vasto complesso roccioso creato  da lievi eruzioni vulcaniche subito raffreddate, colmo di piccole cave e buche dall’aspetto lunare. Alto una decine di metri e lungo circa una ventina, il complesso rossastro appare uscito dalla mente di un artista tra il Dada e il Surrealismo.

La tappa successiva ci porta nel cuore della bellezza del parco: i rilievi di Aktau. All’arrivo s’incontra una barriera di colline striate trasversalmente tra l’ocra e l’amaranto, tra le quali si aprono alture venate di un bianco opaco, grazie ai depositi di calcite. I vivi colori surreali, le forme placide e tondeggianti, il profondo silenzio del luogo rapiscono lo spettatore in un mistico ritorno all’inizio dei tempi. Emerse millenni precedenti dai fondali marini, nell’area sono stati rinvenuti ossa di dinosauro, resti di coccodrilli, rinoceronti giganti e tartarughe; oltre che a più di 56 specie di flora dell’Era del Miocene come abete rosso, betulla, quercia, noce, castagno… È possibile camminare per chilometri lungo il letto secco del fiume o sui vicini pendii, se il clima afoso lo permette. Anche qui le zecche sono numerose.

Monti di Aktau
Monti di Aktau
Parte occidentale del Parco Altyn Emel

Il parco è diviso in due entrate; una al centro presso il villaggio di Basshi, l’altra nella parte occidentale, sulla strada da Almaty. Se siete interessati a visitare i petroglifi di Terekty e Besshatyr, dovreste munirvi di biglietto già ad Almaty se non intendete tornare indietro. Dall’età del Ferro, i petroglifi incisi su lastre di pietra sparse sul sito rappresentano perlopiù animali, quali cervi e stambecchi. L’area di Besshatyr è invece caratterizzata da 30 kurgan, ovvero tumuli di pietra alti circa una ventina di metri all’interno dei quali venivano sepolti figure importanti delle civiltà antiche, quali guerrieri e capi tribù.

Oltre alle specie già elencate, nel parco vivono molti esemplari, anche a rischio di estinzione come il rospo della Siberia, la cicogna nera e l’aquila imperiale. Altri mammiferi protetti sono: la lince e l’orso bruno dello Tien Shan, il cervo di Bukhara, il kulan, la faina, la puzzola, la lontra, il gatto selvatico, il pipistrello asiatico.

Suggerimenti, indicazioni stradali e di pernottamento
Mappa del parco nazionale Altyn Emel

 Per riuscire ad ammirare le specie del parco, munitevi di binocolo; potete chiedere ai ranger informazioni sul dove trovare e quando gli animali desiderati. Ripetere non guasta: serpi, scorpioni e zecche sono numerose in tutti i siti; non uscite dai sentieri principali e riparatevi con creme repellenti.

Nel villaggio di Basshi, potete soggiornare nelle yurte o nelle guesthouse (da 1000 a 5000 tenge a persona), ristorarvi o rifornirvi di alimenti. Non ci sono altri negozi in tutta la zona.

L’accesso al parco costa circa 1650 tenge, da pagare nell’ufficio nel centro del villaggio. I ranger mettono a disposizione anche un veicolo 4×4 (al costo di 10.000 tenge) con guida, per chi non avesse una macchina in grado di arrivare ad Aktau. Il contatto in zona, per russofoni, è 8 705 6102511.

Ad Almaty i tour operator organizzano visite guidate, ma si necessita un minimo di partecipanti per viaggi di almeno due giorni (che consiglio vivamente). Per chi viaggia con i propri mezzi, un GPS è consigliato a causa delle scarse indicazioni stradali. Da Almaty si prende la strada per il lago Kapchagay e si prosegue sulla destra sulla A353 verso Sariezek – Karligash – Basshi. All’incirca 5 ore di macchina sono necessarie all’arrivo.

Per informazioni su altri siti naturali da visitare in zona, come Charyn Canyon, leggi qui.

Foto di Eva Zalesakova

Fonte

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