Kazakhstan

Turkistan, la città santa del Kazakhstan. Mausoleo Khoja Akhmet Yassawi.

Turkistan, la città santa del Kazakhstan. Mausoleo Khoja Akhmet Yassawi.

Ingresso del Mausoleo
Ingresso del Mausoleo

Dicono che se un mussulmano visita tre volte il Turkistan ha compiuto il suo dovere verso la Mecca. Non esiste luogo più piacevolmente storico di questa città in tutto il territorio kazako. Mi son ritrovata spesso a lamentarmi della mancanza di poter camminare accanto a palazzi antichi e cattedrali in Asia centrale. “Certo” mi direte voi “Sei ben lontana dall’Europa”. Tuttavia l’anima della Storia intrappolata nelle solide forme architettoniche simbolo di una nazione hanno il potere di commuovere chi li osserva; proprio di questo sentivo la mancanza finché finalmente ho incontrato il Mausoleo più imponente e significativo del Kazakhstan: Khoja Akhmet Yassawi.

Il poeta mistico sufi per eccellenza Khoja Akhmet Yassawi

In lontananza...
In lontananza…

Questo Mausoleo prende il nome del mistico poeta sufi, Khoja Akhmet Yassawi appunto, morto qui nel 1166; ma è stato in realtà costruito grazie a Tamerlano solo nel XIV secolo. Vale la pena di parlarvi brevemente di questo personaggio alquanto eccentrico. Nato A Sayram nel 1093, riceve una educazione religiosa dal padre Ibrahim, che continua nel centro umanistico d’eccellenza a Bukhara, sotto il maestro Yussuf Hamdani. Si sposta in seguito nella città di Turkistan per diffondere il credo islamista.

Quel che lo rende un personaggio unico è il fatto che a 63 anni decide di rinchiudersi in una angusta cella sottoterra ricevendo solo una razione di acqua e riso una volta a settimana, secondo la leggenda. Vive così i suoi ultimi 10 anni. I suoi versi sufi sono passati per via orale attraverso i secoli influenzando i poeti religiosi della regione e creando un nuovo genere di poesia mistica.

La struttura architettonica del Mausoleo Khoja Akhmet Yassawi

Ingresso posteriore
Ingresso posteriore

Il Mausoleo viene costruito da Tamerlano sopra il precedente e ricorda per le dimensioni quello di Bibi-Khanym a Samarcanda. La struttura compatta è tuttavia differente dagli stessi in Uzbekistan per scelte architettoniche. L’ingresso è d’altezza maggiore rispetto alla cupola centrale e, con il suo colore grigio-ocra, non presenta  decorazioni blu-turchine, ma un’enorme arco ad ogiva e due strette torri laterali. La forte verticalità della struttura assicura al visitatore un senso di rapimento estatico.

Mosaici
Mosaici

La cupola centrale e quella simmetrica di dimensioni minori posta all’ingresso posteriore sono decorate da smalto color turchino. Le pareti esterne presentano ingressi ad arcate e finestre a grate; il tutto è ornato con motivi tipici dell’arte islamica: semplici mosaici geometrici e scritte tratte dal Corano di color blu e porpora.

L’interno è stato restaurato e si presenta più semplice. Una parte del mausoleo è adibito a Moschea, la quale richiama molti fedeli. All’esterno del Mausoleo si trova un cinta muraria attraverso la quale si giungeva alla piazza antistante l’opera sacra. Il visitatore ha la possibilità di percorrerla e di ammirare così il Mausoleo da più punti di vista.

Il Turkistan gode di clima più caldo rispetto ad Almaty, ma ho avuto in dono la neve; il poter ammirare la cupola turchina imbiancata ha stravolto i miei canoni riguardanti le città islamiche e il caldo perenne, tingendo di un infantile romanticismo la mia giornata.

Per informazioni su come arrivare alla città di Turkistan, clicca qui.

Fonte

2 pensieri riguardo “Turkistan, la città santa del Kazakhstan. Mausoleo Khoja Akhmet Yassawi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *