Uzbekistan

Mausoleo di Gur-Emir. Il sepolcro di Tamerlano. Samarcanda, Uzbekistan

Mausoleo di Gur-Emir. Il sepolcro di Tamerlano. Samarcanda, Uzbekistan

Mausoleo Gur Emir, esterno
Mausoleo Gur Emir, esterno

Poco distante da Registan Square, si trova il Mausoleo Gur Emir (la”tomba del comandante”) dove riposano  Tamerlano, i suoi figli e nipoti. L’ordine di costruzione del Mausoleo partì da Tamerlano in persona; non per se stesso, ma per suo nipote Mohammed Sultan, morto in battaglia nel 1403 e successore al trono; perché primo figlio del suo figlio maggiore.

Il mausoleo, con una base di 79,5 x 51,7 metri, include una madras e una khanaka Sufi, luogo di ritiro spirituale. Tutto il cortile interno era circondato da archi retti da pilastri e minareti di ordine doppio agli angoli.

La bellezza degli interni è giunta fino ai nostri giorni: la ricchezza del rivestimento decorativo in oro e turchese lascia il visitatore a naso in su per tutta la durata della visita. Lo stile architettonico e decorativo è tipico del XV-XVI secolo. All’interno della camera dove sono situati i sarcofaghi, pannelli di onice alle pareti sono ricoperti da decorazioni in blu e scritte dorate. Le lastre di marmo superiori riprendono questi motivi stellari con girih (piastrelle d’arte islamica a cinque tessere per decorazioni geometriche) fino al soffitto; congiunto negli angoli alle pareti con raffinati muqarnas dorati.

Mausoleo Gur-Emir. Cupola centrale. Foto di Erica Leoni
Mausoleo Gur-Emir. Cupola centrale. Foto di Erica Leoni

Gli archi e la cupola interna sono decorati da cartigli in altorilievo, dorati e ricoperti da motivi floreali. Erano presenti porte in legno riccamente intagliate e le finestre presentavano vetri colorati in rosso, blu, viola, verde e giallo.

I sarcofaghi e la cripta

Sotto la  cupola turchese, sono deposte i sarcofaghi di Tamerlano, i suoi figli Sharukh Mirza e Miranshah, i nipoti Mohammed Sultan e Ulugbek, oltre ai figli di quest’ultimo. Il sepolcro maggiore appartiene al maestro spirituale di Tamerlano, Mir Said Baraka, ai piedi del quale il regnante voleva essere sepolto. Le coperture sono di marmo, a parte quella di Tamerlano, sopra cui è stato posto un blocco di giada nera, per ordine di Ulugbek. Tra di essi, un lungo bastone con in cima una coda di cavallo resta eretto a proteggere le salme dagli spiriti maligni.

Le salme non sono all’interno dei sarcofaghi, ma giacciono in una cripta sotterranea; esattamente sotto le pietre tombali. Tiziano Terzani che visitò l’Uzbekistan subito dopo il crollo dell’Unione sovietica, ebbe modo di visitare la cripta: “Lo spirito di Tamerlano-questo nomade che si costruì una capitale in cui non volle mai vivere e una grande tomba vuota solo per impressionare i suoi discendenti-mi pare sie tutto nell’anonimo tumulo di mattoni e fango, in una cripta che restò per secoli inaccessibile ai visitatori.”

Sempre Terzani riporta come i sovietici vollero rompere il divieto di aprire i tumuli nella cripta per soddisfare la loro curiosità scientifica nel constatare se Tamerlano fosse stato davvero zoppo a causa di una ferita in battaglia e se il nipote Ulugbek fosse stato deposto con la testa mozzata, come si narra. Da secoli, una profezia sosteneva che se il sonno di Tamerlano fosse stato disturbato, una immensa sciagura si sarebbe abbattuta sul popolo. Gli uzbeki  erano terrorizzati dalla profezia; quindi gli archeologi sovietici decisero di scendere nella cripta di notte; esattamente quella del 21 giugno 1941. Ebbene i due interrogativi trovarono risposta positiva; ma quella stessa notte le truppe naziste entrarono nell’URRS marciando verso Leningrado: l’inizio della II guerra mondiale per i sovietici. 

Leggenda sul Mausoleo Gur-Emir

I cinesi credono che la giada abbia poteri magici, per tale ragione, un pannello della preziosa pietra era presente nel palazzo dell’imperatore cinese. Dopo la vittoria sui Mongoli nel 1425 vicino a Ketmentepe, nella valle del fiume Chu, Ulugbek riceve due lastre di giada sotto circostanze ignote. A Samarcanda, gli artigiani del regnante fabbricano con il tesoro ricevuto la pietra tombale per Tamerlano, sotto ordine di Ulugbek.

Mausoleo Gur-Emir. Sala delle pietre sepolcrali
Mausoleo Gur-Emir. Sala delle pietre sepolcrali

 

Nel 1740, il khanato di Bukhara, di cui fa parte Samarcanda, viene conquistato dallo shah iraniano Nadir, che ordina di portare la pietra di giada a Meshed. Nella capitale dell’Iran, la pietra doveva essere usata come lastra per il pavimento e il muro di un edificio sacro. Tuttavia, durante il sonno, appare allo shah Nadir il maestro spirituale di Tamerlano, Mir Said Baraka, che gli intima di riportare la pietra al suo posto originale.

Spaventato, il mattino seguente, lo shah Nadir ordina il rientro della pietra a Samarcanda. Durante il tragitto, la lastra cade fiume e si spacca in due pezzi diseguali. Gli artigiani del khanato riescono comunque a rinsaldare le lastre e a riporle nel loro luogo designato.

Per informazioni su altri luoghi di interesse a Samarcanda, come la Moschea di Bbi Khanym, clicca qui.

Indirizzo del mausoleo.

 

Fonte: A.V. Samarkand, the city and the legends, Davr Nashriyoti, Tashkent, 2014

Tiziano Terani, Buona notte, Signor Lenin, TEA, 1992, pp.231-232

Foto di Eva Zalesakova

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