Uzbekistan

Moschea di Bibi-Khanym, Samarcanda, Uzbekistan

Moschea di Bibi-Khanym, Samarcanda, Uzbekistan. Asia centrale

Visione della Moschea laterale
Visione della Moschea Bibi -Khanym laterale

Proseguendo in salita la visita, dopo Registan Square, troverete una strada pedonale molto curata che conduce ad altri edifici storici. Tra di essi c’è la Moschea Bibi-Khanym, la più imponente di tutta l’Asia centrale. Secondo gli scavi, le sue dimensioni erano in origine di 100 x 140 metri di base; come termine di paragone la base della Moschea Khasan nel Cairo, costruita nello stesso periodo del XV secolo, misura 60 x 120 metri.

Secondo la leggenda, la costruzione della Moschea fu ordinata dalla prima moglie di Tamerlano, mentre il marito era in guerra nelle Indie; da qui il nome Bibi-Khanym (“la moglie più vecchia”). I migliori architetti, artisti e artigiani vennero chiamati per fornire la loro conoscenza ed esperienza, al fine di costruire il più grandioso complesso religioso del tempo. I lavori si tennero tra il 1399 e il 1404 e la Moschea chiamata in primis Juma attirava migliaia di fedeli in preghiera da tutta la regione.

Il portale di Bibi-Khanym
Il portale di Bibi-Khanym

Oggi si sono ben preservati il portale, il cortile interno, le piccole cappelle e il minareto; l’edificio ha infatti subito vistosi danni a causa di un forte terremoto nel 1897. L’ampio cortile lastricato di marmo offriva gallerie coperte ai pellegrini come riparo. La gigantesca entrata a forma di ogiva terminava ai lati con due minareti alti 50 metri. Tutta la superficie presenta intricati mosaici e maioliche ricoperte da motivi geometrici e aforismi sacri. Gli interni presentano fini azulejos ricoperti da maioliche e decorazioni dorate.

La leggenda del Corano di Osman

L’intero edificio è stato restaurato nel 2003 e offre ai visitatori un’atmosfera rarefatta in cui potersi raccogliere circondati dalle maestose mura in un silenzio quasi mistico. Al centro del cortile, si trova il leggìo di pietra dove un tempo giaceva il più antico Corano del mondo, rilegato in oro e pesante circa 300 chili. Il sacro libro apparteneva a Osman, genero di Maometto, ucciso mentre leggeva dalle sue pagine. Del suo sangue cadde sul Corano, rendendolo una reliquia ancora più preziosa.

Portato a Samarcanda da un santo, l’antica copia del Corano rimase a lungo su questo leggio, suscitando l’adorazione dei locali. Si diceva infatti che se una donna desiderava un figlio maschio, bastava che girasse tre volte attorno all’altare di pietra dove era conservato il Corano per rimanere incinta. Con l’invasione dei russi, il sacro libro fu portato a San Pietroburgo come bottino di guerra, dove rimase fino al 1924. I sovietici lo restituirono al popolo uzbeko che ancora oggi lo custodisce nel Museo di Mui Mubarack a Tashkent.

La leggenda sulla costruzione

Come accennato, secondo la leggenda, la prima moglie di Tamerlano, Sarai Mulk Khanym, voleva sorprendere il marito per il suo ritorno dalla guerra con la costruzione della Moschea. Convocati i migliori esperti, ordinò l’inizio dei lavori che procedevano alacremente, anche per le sue frequenti visite nel cantiere.

Il cortile interno della Moschea Bibi-Khanym
Il cortile interno della Moschea Bibi-Khanym con il leggìo per l’antico Corano.

Tutto procedeva secondo i piani, finché uno dei architetti responsabili ricattò la Regina, riferendole che avrebbe completato i lavori in tempo solo se avesse potuto baciarla. Khanym cercò di obiettare: “Posso darti tutte le ancelle che desideri, perché me? Guarda queste uova colorate: sono tutte diverse, ma una volta rotte il contenuto forse cambia? Così siamo noi donne.” L’architetto, che era giovane e di bell’aspetto, replicò: “Guarda questi due bicchieri: esternamente sono uguali, ma ne riempio uno di acqua e l’altro di vino. E ora che li sfioro con le mie labbra, il primo sarà insapore, mentre il secondo m’infuocherà. Così è l’amore.”

Tamerlano stava per tornare e i lavori non erano terminati, così la reticente Regina acconsentì al bacio, ma all’ultimo momento si protesse la bocca con la mano. Si dice che il bacio fu dato con tale passione, che l’ardore passò attraverso il braccio e lasciò una voglia color scarlatto sulla guancia di Khanym.

All’arrivo, Tamerlano restò senza parole davanti alla bellezza della Moschea, ma quando vide la faccia della moglie e seppe cosa era successo, le ordinò di lasciare il palazzo con i suoi averi.  Di risposta la regina comandò ai suoi schiavi di prendere il re con sé, dal momento che era “il suo bene più prezioso”. Tamerlano la perdonò, ma da quel momento dispose che tutte le donne portassero il velo per nascondere la loro bellezza.

Panorama serale dell'esterno della Moschea.
Panorama serale dell’esterno della Moschea.

Per ulteriori informazioni sui monumenti da visitare a Samarcanda, come il Mausoleo Gur Emir,leggi qui.

Vedi qui indirizzo.

Fonte: A.V. Samarkand, the city and the legends, Davr Nashriyoti, Tashkent, 2014

Tiziano Terazni, Buona notte, Signor Lenin, TEA, 1992, p. 227

Foto di Eva Zalesakova

 

 

 

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