Uzbekistan

Madras Kukeldash, Khanaka e Madras Nadir Divan-Begi, Bukhara

Madras Kukeldash, Khanaka e Madras Nadir Divan-Begi, Bukhara. Il complesso di Lyabi-Hauz

Lyabi-Hauz è una delle piazze in centro di Bukhara, utilizzate nei tempi antichi come luogo di scambio commerciale. Oggi  al suo centro è posta una piscina artificiale, attorno a cui si riuniscono le famiglie nelle ore serali sotto gli alti alberi verdi, sedute ai tavoli dei vari bar locali.

Attorno alla piazza sorgono tre edifici importanti: la Madras Kukeldash nell’area Nord (1568-69); Khanaka Nadir Divan-Begi a Ovest (1620) e la Madras Nadir Divan-Begi a Est (1620).

Madras Kukeldash

Madras Kukeldash, interno
Madras Kukeldash, interno

Costruita durante il regno del Khan Abdullah II nel XVI secolo, la Madras è una delle più grandi della città (80 x 60 metri). Le mura contano due ordini in cui sono state erette 160 celle, oltre a una darskhana (aula magna) e a una Moschea interna.

Attiva fino al secolo scorso, la Madras ha formato intellettuali e scrittori illustri in tutta l’Asia Centrale, come Sadriddin Ayni (1878-1954); nonostante abbia cambiato la sua funzione più volte nel corso dei secoli, anche come luogo di deposito dei caravan nel XVIII secolo.

La facciata d’ingresso è decorata con mosaici turchini e geometrie complesse, il tutto realizzato senza l’utilizzo di colla. Nell’interno, le celle e le arcate sono in stile semplice, con decorazioni in stucco. Presenti dei lampioni a forma stellare realizzate con mattoni arsi. Rilevanti sono anche le decorazioni delle sale principali e della moschea interna.

 

Khanaka Nadir Divan-Begi

Chiamata Nadir dal nome del governatore che ne ordinò la costruzione all’inizio del XVII secolo, durante la dinastia degli Ashtarkhanidi; la khanaka serviva da luogo di ritiro spirituale dei Sufi.

L’architettura è unica nel suo genere in Bukhara per la cupola a croce, che sovrasta il principale salone rettangolare, il quale si nota già dai gradoni dell’alto e stretto ingresso ogivato. La facciata è decorata con motivi epigrafici di color turchese e le mura terminano in due basse torri cilindriche della stessa loro altezza.

All’interno si trova un mihrab (la nicchia per a preghiera) riccamente decorato e un museo con fotografie d’epoca, alcuni dipinti e un modellino della città. Grazie alla particolare acustica interna, la khanaka è stata a lungo il centro culturale e religioso di Bukhara.

 

Madras Nadir Divan-Begi

Facciata della Madras Nadir Divan-begi
Facciata della Madras Nadir Divan-begi

A mio modesto parere, la più elegante di tutte, la Madras Nadir Divan-Begi fu costruita insieme con la Khanaka sempre sotto l’ordine del governatore Nadir per essere utilizzata come caravanserraglio. Il Khan Imamkuli, tuttavia, decretò di cambiare la funzione dell’edificio in Madras, dal momento che era stata costruita “in nome di Allah”. Furono dunque aggiunte portali, torri, terrazze e l’ordine superiore con le celle per gli studenti; il tutto completato nel 1630.

Il doppio ordine delle celle è già visibile nella facciata esterna, dove l’arco del portale è finemente decorato con due bianchi e turchesi uccelli in volo; oltre che scritte del Corano laterali e motivi fitoformi predominanti sullo sfondo blu cobalto. La facciata riprende la Madras Sher-Dor di Samarcanda, ma al posto delle tigri ci sono gli uccelli della felicità e il sole antropomorfo si distingue sopra la punta centrale dell’arco. L’ingresso presenta una forma allungata, non usuale per l’architettura islamica del periodo.

L’interno ha perso parte del suo fascino a causa del fatto che il cortile viene utilizzato come spazio di vendita, concerti ed esibizioni per i numerosi turisti; i tavoli vengono lasciati ovunque anche quando il monumento dovrebbe essere “libero”.

Leggenda sul complesso Lyabi-Hauz
Interno della Madras Nadir Divan-begi con l'autrice in contemplazione
Interno della Madras Nadir Divan-begi con l’autrice in contemplazione

Si racconta di come il governatore Nadir Divan-Begi avesse regalato in dote a sua moglie un paio di orecchini, che, secondo i costumi del tempo, era considerato ben poca cosa. La moglie rimase comunque in silenzio, sebbene fosse offesa dalla poca quantità di doni ricevuti per le loro nozze.

Vedendolo utilizzare così tante risorse per la costruzione della Madras, delle Khanata e di altri edifici, la moglie decise di rimproverarlo, rinfacciandogli il fatto di aver ricevuto in dono di nozze solo gli orecchini. In risposta Nadir le chiese di aprire lo scrigno dove erano custoditi i gioielli e la moglie si accorse che uno degli orecchini era mancante. Nadir le spiega di aver preso lui l’orecchino perché con il suo valore aveva potuto costruire tutto quanto: “Non hai capito il valore del mio dono, ora apprezza quello che ho costruito con uno degli orecchini…”

Per ulteriori informazioni sul complesso di Poi Kalyan a Bukhara, clicca qui.

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Foto di Eva Zalesakova

Fonte: A.V.,  Bukhara, the city and the legends, Davr Nashriyoti, Tashkent, 2014   

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