Kazakhstan

La magia del Kobyz, antico strumento a corda in Asia centrale

La magia del Kobyz, antico strumento a corda in Asia centrale

Kobyz risalenti al XVII secolo

Oltre alla dombra, la chitarra dal lungo manico a due corde, uno strumento nazionale kazako che amo particolarmente è il Kobyz, per il suo suono vibrante e profondo. Questo strumento musicale è a corde, esattamente due corde composte da crine di cavallo che risuonano dentro una cassa aperta, allungata e biemisferica. Il corpo è fatto di legno duro e il manico è tozzo e arcuato.

Il kobyz si suona con l’arco come il violino; la particolarità dello strumento è che veniva utilizzato dagli sciamani per l’intensità del suo suono (e oggi ancora). Si crede che il Kobyz abbia il potere di farti cadere in trance, di connetterti al mondo ultraterreno o di curare le malattie. Per questi motivi, quando il Kazakhstan era sotto il controllo del Cremlino, il Kobyz venne bandito da ogni orchestra. I maestri kazaki riuscirono tuttavia a continuare la tradizione musicale ricoprendo le sue casse con legno e facendolo passare per un violino della regione.

L’origine dello strumento risale all’epoce dell’invasione dei Turchi dalle regioni della Mongolia e Cina Occidentale, risalenti a partire dal VI secolo d.C. Secondo la leggenda, il Kobyz è stato creato da Korkyt ata, il mitico Orfeo dell’Asia centrale. Si dice che cercando di non invecchiare, avesse creato dal legno di un albero lo strumento e, tirate le corda, avesse trasferito tutta la sua malinconia nella musica. Parte della sua anima è entrata così nel Kobyz, rimanendo viva fino ai nostri giorni; nonostante il mitico cantautore sia morto per il morso di un serpente (non vi ricorda la nostra Euridice?).

Con la migrazione del popolo Turco, anche lo strumento ha viaggiato verso l’Europa diffondendosi nel territorio e influenzando la musica dei paesi durante il tragitto. Verosimilmente, è stato preso come modello per il rebab iraniano e la Lyra bizantina, genitori del moderno violino.

Ecco un link dove potete ascoltare il suono di questo meraviglioso strumento, che continua a ipnotizzarmi!

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