Kazakhstan

In visita a Nursultan, ex Astana. Cenni storici e suggestioni

Nursultan, la capitale del Kazakhstan. Cenni storici e suggestioni.

La seconda capitale più fredda al mondo, dopo Ulan Bator, Nursulatan ti accoglie con temperature sotto zero e un vento tagliente che soffia dalla vicina steppa, spesso senza tregua. Definita da alcuni una città avveniristica, da altri, perlopiù europei con l’occhio educato all’estetica, una cozzaglia di edifici spesso elevati senza alcun criterio di armonica urbanizzazione, se non quello di esaltare il potere del passato leader Nazerbayev, in carica dalla caduta dell’URSS fino al 2019.

Diventata capitale ufficiale del Kazakhstan nel 1997, la città era denominata fino al 1998 Akmola (e precedentemente con altri nomi) e fino al 2019 Astana. Sotto critica di intellettuali e liberi giornalisti, subito dopo le dimissioni del Presidente, il nuovo leader Tokayev emana un editto con cui cambia il nome della capitale con il nome del precedente dittatore: Nursultan. Il ruolo della capitale è quello di segnare con la concentrazione delle autorità statali e parlamentari nel suo territorio il confine con la vicina Russia.

Vista su Watergreen Boulevard.
Vista su Watergreen Boulevard.

Con una popolazione  di 861.968 su circa 200 kmq, la città si estende su un territorio pianeggiante, a 347 metri sul livello del mare. Nel Nord sono presenti le alture di Kokshetaw, a Sud e Sud-Est è situato l’altopiano di Saryarka (l’acrocoro kazako); mentre il Nord-Ovest è anch’esso pianeggiante. Si può così ben capire il motivo per cui il vento faccia da padrone.

In inverno la temperatura scende sotto i 40 gradi; una delle tipiche conversazioni che si possono sentire in strada è la seguente: “Hai il naso blu, torna a casa!” I locali preferiscono ripararsi nelle case, negli uffici o nei centri commerciali. Non vi stupite quindi se le strade della capitale saranno quasi deserte durante la vostra permanenza. Se pensate di visitare la città tra novembre e inizio marzo, consiglio vivamente di munirvi di abbigliamento intimo termico. Come da clima continentale, le estate possono essere anche afose. A causa dei vicini acquitrini nella steppa, la città pullula di zanzare. Insomma, c’è un motivo per cui il territorio di Astana era destinato a gulag durante il dominio sovietico!

Cenni storici della capitale

Fondata nel 1824 da una fazione di cosacchi siberiani che innalzarono una fortezza sul fiume Išim la città si sviluppò per tutto il secolo come centro di scambio commerciale e passaggio ferroviario, rinforzata dal dominio russo. Visitando i quartieri, si può infatti notare come la città sia divisa dal fiume in due parti: quella nuova e quella vecchia dove sono eretti gli edifici d’architettura tipica comunista, a testimonianza del passato.

Lotta libera
Lotta libera

Come accennato, durante l’epoca stalinista vennero costruiti diversi lager per gli oppositori politici del regime, deportati in massa da tutto il territorio; non solo civili russi, ma anche prigionieri di guerra tedeschi, oltre che tartari, uzbeki, coreani e molti altri. Le deportazioni hanno avuto l’effetto di creare colonie di differenti etnie che, nel corso dei decenni, si sono pacificamente assimilate alla popolazione locale, dando origine a matrimoni misti e all’affascinante varietà etnica-culturale che è propria delle città del Kazakhstan.

La parte nuova della capitale è un tripudio in onore del precedente presidente Nazarbayev, il quale ha speso ingenti quantità di denaro nella costruzione di monumenti e grattacieli, senza, a mio avviso, un equilibrato, decoroso e armonico piano urbano; tanto da farmi definire Nursultan la Las Vegas dell’Asia centrale. Se vi capita di passare nella via dei ristoranti più chic della città (Turan Av.) noterete infatti come i luoghi di ristoro assomiglino a una ricreazione di Gardaland senza montagne russe.

Nel 1999 la capitale è stata premiata dall’UNESCO con la medaglia e il titolo di Città della pace.

Per suggerimenti su cosa visitare, come il Bayterek, si trovano informazioni in questo articolo.

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