Kazakhstan

Almaty, la città delle mele. Storia e descrizione.

Almaty, la città delle mele. Storia e descrizione.
Almaty di notteAlmaty, la città delle mele. Storia e descrizione. Kazakhstan, Asia centrale

Almaty, la città delle mele. Storia e descrizione.

Centro economico del paese, capitale fino al 1997 (quando è avvenuto il trasferimento definitivo alla città di Astana), Almaty ti accoglie con la sua fiera corona rocciosa; bianca d’inverno, azzurra d’estate, il tratto settentrionale del Tian-Shan (“tetto del cielo”), Trans-Ili Alatau, è un panorama sempre spettacolare.

Alma-ata (“padre delle mele”) o Almaty deve il suo nome ai vasti meleti che si estendevano fino ai piedi delle montagne; purtroppo ridotti in maniera significativa con l’espansione della città, la più popolosa del Kazakhstan con i suoi circa 1.700.000 residenti. Gli abitanti di almeno quarant’anni ancora raccontano con nostalgia come riuscivano a sfamarsi con una singola mela, grande quanto il viso di un adulto.

Meleto a Kok Zhelau
Meleto a Kok Zhelau

Sport e clima ad Almaty

Vista la sua posizione, Almaty è la città ideale di soggiorno per chi ama praticare sport invernali e divertirsi nel tempo libero. Con l’autobus numero 12 in via Dostyk, all’angolo con Abaya, occorrono solo 30 minuti per arrivare a Medeu; dove la funivia conduce sulle piste di pattinaggio di Shimbulak o dove si può già praticare trekking ad altitudini base di 1200 metri.

Con il suo clima continentale, gli inverni nevosi portano temperature che possono raggiungere anche minime di -35 gradi, alternandosi con estati in cui il termometro sale a 40 gradi. Non pensate che il clima sia secco, anzi… Quindi se viaggiate d’inverno, un abbigliamento intimo termico e stivali ben foderati sono consigliabile a chi non ama sentirsi “ghiacciato”.

Cenni storici di Almaty in Kazakhstan

Fondata nel 1854 come frontiera russa contro i mongoli con la costruzione del Forte di Verniy da parte di cosacchi, in realtà si hanno testimonianze di popolazioni nomadi stanziate in luogo già nell’Età del Bronzo, dal XI secolo a.C.; come hanno rivelato i tumuli cimiteriali delle tribù dei Saka. Il guerriero d’oro, simbolo del paese, è infatti stato ritrovato in un complesso tombale nel 1969, a Nord-Est di Almaty.

Con un grosso salto in avanti, a partire dal XI secolo d.C. si sviluppano villaggi in cui si pratica l’artigianato locale e si sussiste anche grazie all’agricoltura; questi nuclei urbani sono inclusi nei tratti della Via della Seta, caduti in disuso a partire dal XVI secolo con lo sviluppo del commercio marittimo. Con la creazione del forte nel 1854, la città dell’allora Verniy conosce di nuovo nei decenni una crescita demografica e commerciale; grazie anche al passaggio della ferrovia che collegava il Turkistan alla Siberia, finita di costruire nel 1930 dal regime comunista. Dalla seconda metà del 1800 sempre maggiori gruppi etnici come i tartari si stabiliscono nella città insieme ai russi. Le testimonianze di architetture storiche sono quasi inesistenti per i terremoti del 1887 e 1911, che praticamente radono al suolo la città, tranne che per pochi edifici tra i quali la cattedrale Zenkov.

Almaty nei tempi moderni

Vista sui monti dal Parco del Presidente. Foto di Eva Zalesakova
Vista sui monti dal Parco del Presidente. Foto di Eva Zalesakova

Con il dominio comunista, la città diventa centro amministrativo e governativo nel 1918 e viene battezzata nel 1921 Alma-ata. Durante la seconda guerra mondiale, a causa dell’invasione nazista, molte fabbriche vengono trasferite in questa area del paese dal fronte occidentale; assieme alla manodopera deportata, tra cui numerose colonie coreane. Come Astana, anche Almaty è centro di deportazione di massa, evento che porta da una parte a una grande crescita della popolazione, triplicata durante il tempo di guerra (da 100.000 a circa 300.000 abitanti); dall’altra a creare una società multi-etnica, che ancora caratterizza la città odierna. Fabbriche tessili, metallurgiche, alimentari trasferite in zona portano a una rapida crescita economica e commerciale; fatto che rende Almaty il centro economico del paese fino ai giorni nostri.

Hotel Kazakhstan
Hotel Kazakhstan

Negli anni ’70 il leader kazako Dinmukhamed Kunaev, l’unico a far parte delle sfere alte al Cremlino, riesce a far stanziare numerosi fondi ad Almaty trasformandola in una moderna metropoli; con opere come il Kazakhstan Hotel, l’Accademia di Scienza, i Bagni Arasan e il vecchio Parlamento, ora Università tecnica kazako-britannica. Durante l’epoca di Gorbaciov, ad Almaty si tiene nel 1986 una protesta popolare contro la sostituzione del leader del partito comunista kazako Kunaev con il politico russo Kolbin. Il governo centrale ordina di sparare sulla folla; più di 250 civili sono uccisi, ancora oggi non si sanno le cifre esatte di morti e feriti durante il sanguinoso scontro con la polizia.

Nel 1991, a seguito della caduta dell’URSS, il Kazakhstan diventa una repubblica indipendente guidata dal leader Nazerbayev, tuttora in carica, il quale deciderà di trasferire la capitale ad Astana nel 1997.

Fontihttp://www.almaty-kazakhstan.net/kazakhstan/history/      http://www.almaty.kz

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