Uzbekistan

Consigli di viaggio per l’Uzbekistan. Dal visto ai trasporti.

Cupole a Samarcanda
Cupole a Samarcanda

Uzbekistan, Asia centrale

L’Uzbekistan è uno dei paesi maggiormente visitato lungo la Via della Seta, proprio perché le sue città sono state tra i centri più nevralgici e culturali nell’Asia centrale, ricche quindi di testimonianze storiche e monumenti. A causa di una situazione politica non proprio stabile, non è così facile ottenere il visto per questo paese, ma non se siete italiani!Vi presento una serie di consigli di viaggio per tutte (o quasi) le occasioni.

Visto e dogana

Il visto va richiesto all’ambasciata dell’Uzbekistan con sede a Roma. Se andrete con viaggi organizzati, le agenzie provvederanno a tutto; mentre, se siete soli, o vi recate all’ambasciata o usufruite del servizio di una agenzia di viaggio che manderà tramite corriere e delegato il vostro passaporto agli uffici di dovere. Non potete entrare nel paese senza visto, che non viene rilasciato nell’aeroporto di arrivo!

La polizia uzbeka è molto severa; vengono effettuati spesso controlli all’entrata e all’uscita del paese. Si richiede di dichiarare con precisione il denaro contante e gli effetti personali di valore; non nascondete nulla, perché ho sentito di viaggiatori costretti a spogliarsi in appositi uffici per ispezioni minuziose. La somma di denaro concessa all’entrata è di 10.000 euro.

In uscita, la polizia doganale può richiedervi la registrazione fatta presso gli alberghi od ostelli dove avete soggiornato. La registrazione non è altro che un piccolo pezzo di carta dove l’albergatore dichiara che avete dormito presso la sua locanda. Dal momento che sono davvero minuscoli, abbiate cura di conservarli e, soprattutto, di richiederli alla vostra partenza se la persona competente non ha ancora provveduto. Amanti del  Couch Surfing, dormire come ospiti a casa di privati è a vostro rischio e pericolo!

A piedi tra Kazakhstan e Uzbekistan

Personalmente, ho viaggiato con una mia amica tra Shimkent, al confine kazako, e Tashkent, a piedi. L’unica dogana che accetta stranieri non uzbeki e non kazaki, si chiama Zhikek Zholyi (“Via della seta”). Se viaggiate da Shimkent, dovete prendere un minibus

Dogana Zhibek Zholiy
Dogana Zhibek Zholiy

che vi porti al confine (circa due ore di viaggio). Dalla stazione, potete chiedere al tassista di portarvi dove partono i bus per Tashkent; il minibus vi lascerà sulla strada e dovrete proseguire a piedi. Uomini e donne vengono divise nella zona doganale e l’attesa è lunga. Alcuni si proporranno per aiutarvi a compilare i moduli di accettazione per l’entrata; fate da soli, perché vorranno contanti e le pratiche da scrivere sono anche in lingua inglese, quindi potete arrangiarvi senza difficoltà.

Una volta passato il confine, troverete molti cambi valute che si avvicineranno per proporvi i loro servizi. La maggior parte di loro fa cambi onesti, quindi potete tranquillamente cambiare tenendo a mente il tasso di scambio. Avrete tra le mani una così mastodontica pila di banconote da farvi sentire Paperon de Paperoni! Il sum uzbeko, ahimé, non vale molto. Per arrivare a Tashkent bastano15 di minuti in taxi, da pagare al massimo 10 dollari.

Costi, cibi e usanze

I cambi valute sono numerosi e aperti anche nei giorni festivi. I taxi costano da 1 a 3 euro per corsa, dipende dalla distanza richiesta. Gli ostelli offrono pernottamenti a basso costo, in genere a partire da 8 euro. Vi sarà richiesto di lasciare le scarpe all’ingresso; tutti gli albergatori offrono pantofole o ciabatte agli ospiti. I ristoranti sono vari e per tutte le tasche, vicino ai mercati è possibile pranzare con 1-2 euro. Da provare il plov, il risotto

Plov al mercato
Plov al mercato

nazionale a base di uvetta, ceci e carne. I piatti uzbeki sono abbastanza pesanti, fatto da considerare se si viaggia in estate quando la temperatura raggiunge anche i 50 gradi! La carne è onnipresente, ma in genere è fresca e di ottima qualità. Per chi vuole restare leggero, si trovano ovunque ottime insalate a base di verdure, crude e cotte.

Di tutto un po’

Altri consigli? Non fate foto alla polizia e alla metropolitana, atto vietato dalla legge. L’Uzbekistan è un paese più chiuso rispetto al Kazakhstan, quindi suggerisco alle donne di viaggiare con indumenti discreti e comodi. Sarete probabilmente fermate da ragazzi col sorriso sulle labbra che vi inviteranno anche a cena, tuttavia nessuno di loro, durante il mio viaggio, ha mai varcato la soglia della decenza. Gli uzbeki sono un popolo di lavoratori, sorridenti e ospitali. Il maschilismo fa da padrone; comunque, anche quando ero praticamente l’unica donna in tutto il ristorante, non ho avuto il minimo problema e non mi sono sentita troppo osservata come in altri posti (vedi Egitto o India).

Gli anglofoni fuori dalla capitale sono scarsi, preparatevi quindi con guide apposite e una base di parole russe per la sopravvivenza. Gli alberghi offrono mappe e nei luoghi turistici potete trovare negozi con libri storici, libri di viaggio e, ovviamente, artigianato locale.

Se viaggiate con gruppi tramite agenzie di viaggio, vi invito a perdervi in luoghi come Bukhara e a cercare il dialogo con gli abitanti del posto: l’Uzbekistan è un paese caldo, pacifico, ricco di sorrisi e donne ammalianti.

Per ulteriori consigli e informazioni sui costumi, vedi qui.

Foto di Eva Zalesakova

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